the kitchen
2008/2009, photography project on textile



In “The kitchen” the red and white chequered table cloth becomes the backdrop and stage of our existence and our unease. The chequered pattern is a code of quality and tradition.
It offers security and abundance while conferring a collective identity.
All of the photographs from this series are printed on cloth, creating a series of references between the materials. The tablecloth also becomes first digestive and then respiratory system.
Through the act of sewing, I reappropiate these organs composing a sort of anatomic table, where anatomy (from the Greek “separate apart from and cut up/open”) loses its coolness in order to narrate something about us. In this case, we fitness the body not only becomes a layed out table, but also a place where social conventions are materialized.


In The kitchen la tovaglia a scacchi bianchi e rossi diventa sfondo e palcoscenico della nostra esistenza e delle nostre inquietudini. Il quadrettato è codice di qualità e tradizione, regala sicurezza, abbondanza e conferisce un’identità comune. Tutte le foto di questa serie sono stampate su tessuto creando una serie di rimandi fra materiali. La tovaglia diventa anche apparato digerente e poi respiratorio, attraverso l’atto del cucire mi riapproprio di questi organi componendo una sorta di tavola anatomica dove l’anatomia (dal greco "divisione tagliando") perde la sua freddezza per narrare qualche cosa di noi. In questo caso vediamo il corpo diventare tavola imbandita, ma anche luogo dove si concretizzano le convenzioni sociali.

L’atto del cucinare è un rituale dove incessantemente si costruisce e si distrugge, dove si mettono in atto amore e discordia, mi piace vedere la cucina come un piccolo mondo, un laboratorio chimico ed emozionale.