capitolo 1_ ROSA
Something wrong
Natalia Saurin & Silvia Levenson
2005, 3’36”
Rosa è finzione, è volersi illudere che tutto sia perfetto; quando questo quadro idillaco inizia a sgretolarsi si tende a passare un’altra mano di rosa, mano su mano fino a quando alla fine tutto scoppia.
Nel video si parla con ironia di questo: quotidianità e tensioni nascoste pronte ad affiorare per un non nulla
I protagonisti siamo Stefano (il mio ragazzo) ed io , ad interpretare quella coppia “perfetta” che usa prozac come ingradiente base; ironizzando su quelle dinamiche che volenti o nolenti affiorano in tutti i tipi di convivenza.
Sometimes homes become small time bombs just waiting to explode.
A couple prepares food in an entirely pink kitchen.
The narrative begins with a woman, dressed pink, returning from the market.
She begin to prepare the breadsticks, and she is soon joined by her man, whom she lovingly greets. They being to work together and the hostilities begin (asthey often will).
It is exactly the most familiar people who can became alien; family members who turn into enemies, houses that turn into battlefields. Without camouflage, without any training, within this rarefied enviroment, people go to war; in some or most cases victims are also killers. All of this happens seamlessy in an apparently striking normality, very ordinarily in fact.
Natalia Saurin & Silvia Levenson
2005, 3’36”
Rosa è finzione, è volersi illudere che tutto sia perfetto; quando questo quadro idillaco inizia a sgretolarsi si tende a passare un’altra mano di rosa, mano su mano fino a quando alla fine tutto scoppia.
Nel video si parla con ironia di questo: quotidianità e tensioni nascoste pronte ad affiorare per un non nulla
I protagonisti siamo Stefano (il mio ragazzo) ed io , ad interpretare quella coppia “perfetta” che usa prozac come ingradiente base; ironizzando su quelle dinamiche che volenti o nolenti affiorano in tutti i tipi di convivenza.
Sometimes homes become small time bombs just waiting to explode.
A couple prepares food in an entirely pink kitchen.
The narrative begins with a woman, dressed pink, returning from the market.
She begin to prepare the breadsticks, and she is soon joined by her man, whom she lovingly greets. They being to work together and the hostilities begin (asthey often will).
It is exactly the most familiar people who can became alien; family members who turn into enemies, houses that turn into battlefields. Without camouflage, without any training, within this rarefied enviroment, people go to war; in some or most cases victims are also killers. All of this happens seamlessy in an apparently striking normality, very ordinarily in fact.
capitolo 2 _ BIANCO
Everything is ok
Natalia Saurin & Silvia Levenson
2007, 5’34”
Bianco è zen, purezza ed equilibrio. In questo video parliamo del desiderio del bianco e del mito della felicità ad ogni costo; vediamo una donna giovane che mentre cucina cerca disperatamente di tenere sotto controllo la sua tristezza: inizia meditando, ingerendo fiori di bach,in perfetto stile “new age” fino ad arrivare a psicofarmaci e antidepressivi ingoiati con vodka.
In risposta alla sgomento e alla depressione in qualche modo la società ci offre una specie di bricolage dell’anima ,un fast food del benessere . Lo fa attraverso il mito della felicità pret a porter e così ci vengono proposti in ordine sparso il conseguimento di felicità, equilibrio interno, eterna gioventù, consapevolezza di sé, armonia, vita sessuale attiva e successo attraverso l’uso indiscriminato e/o contemporaneo di antidepressivi, psicofarmaci,esercizio fisico ad oltranza, chirurgia estetica, tecniche orientali, libri di autoaiuto, meditazione on
line, ecc.
Now individuals are investing all their energy in pursuing their own “happiness”.
In this video (the second of the kitchen’s trilogy) we see a young woman cooking in a white kitchen: everything is white, calm and in control. She starts meditating, drinking green tea, taking some flowers of bach, in perfect style "new age" until arrives to take pills and antidepressants swallows with vodka.
Going on is possible to understand that the woman doesn’t feel so good… and that all the efforts and all her premures are destined to a small dog.
Everything is ok
Natalia Saurin & Silvia Levenson
2007, 5’34”
Bianco è zen, purezza ed equilibrio. In questo video parliamo del desiderio del bianco e del mito della felicità ad ogni costo; vediamo una donna giovane che mentre cucina cerca disperatamente di tenere sotto controllo la sua tristezza: inizia meditando, ingerendo fiori di bach,in perfetto stile “new age” fino ad arrivare a psicofarmaci e antidepressivi ingoiati con vodka.
In risposta alla sgomento e alla depressione in qualche modo la società ci offre una specie di bricolage dell’anima ,un fast food del benessere . Lo fa attraverso il mito della felicità pret a porter e così ci vengono proposti in ordine sparso il conseguimento di felicità, equilibrio interno, eterna gioventù, consapevolezza di sé, armonia, vita sessuale attiva e successo attraverso l’uso indiscriminato e/o contemporaneo di antidepressivi, psicofarmaci,esercizio fisico ad oltranza, chirurgia estetica, tecniche orientali, libri di autoaiuto, meditazione on
line, ecc.
Now individuals are investing all their energy in pursuing their own “happiness”.
In this video (the second of the kitchen’s trilogy) we see a young woman cooking in a white kitchen: everything is white, calm and in control. She starts meditating, drinking green tea, taking some flowers of bach, in perfect style "new age" until arrives to take pills and antidepressants swallows with vodka.
Going on is possible to understand that the woman doesn’t feel so good… and that all the efforts and all her premures are destined to a small dog.