Le artiste Natalia Saurin e Silvia Levenson utilizzano lo sport della boxe come simbolo della lotta contro il patriarcato, che richiede costanza e perseveranza come in un'attività sportiva per raggiungere il benessere fisico e mentale. La boxe femminile è stata riconosciuta negli ultimi decenni, solo nel 2012 è stata inclusa nelle Olimpiadi.
Le artiste invitano tutte le persone a partecipare, fornendo guantoni da boxe e l’esperienza di Angela Guidoni, insegnante di pugilato, per colpire il sacco. Durante l'azione, verranno effettuate riprese video che mostreranno visi e pugni in slow motion, con l'obiettivo di evidenziare la fatica e il tempo necessario per cambiare i preconcetti e gli stereotipi radicati nella cultura maschilista. Le artiste utilizzano lo sport della boxe come simbolo della lotta contro il patriarcato, disciplina sportiva che a causa degli stereotipi di genere è stata riconosciuta solo negli ultimi decenni.
Un'opera artistica che mira a riflettere sullo sforzo fisico e psicologico che le donne affrontano ogni giorno a causa della discriminazione, del controllo e del giudizio in una società che si dice ugualitaria.
Il progetto è stato patrocinato dal Comune di Milano e realizzato grazie all’assessorato alla Cultura e alle Pari Opportunità.