Natalia Saurin (Buenos Aires 1976, vive a Finale Ligure) è un'artista italo-argentina che utilizza fotografia, video e installazione. Si è laureata in Architettura al Politecnico di Milano e ha completato i suoi studi presso l'Università dell'Immagine, una scuola comunicazione e cinque sensi.
Tra i suoi temi di ricerca troviamo la sfera sentimentale, la violenza di genere e il rapporto tra donne e società. La sua ricerca è scoprire come il mito e la vita quotidiana siano interconnessi, attraverso simboli, leggende ed esperienze quotidiane. Il filo conduttore che attraversa tutto il suo lavoro artistico è l'indagine di stereotipi e immagini iconiche; ripetizioni e trasmissioni di concetti e immagini che alterano il concetto di verità e che determinano ruoli prestabiliti.
Nel 2018 è stato pubblicato da Moondi edizioni il libro "Natalia Saurin, tra mito e quotidianità", prima monografia della collana editoriale Arte. Dal 2000 il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre in Italia e all'estero. Nel 2010 vince il primo premio al Renaissance Arts Prize (Londra) nella categoria Video Art.
Ha inoltre partecipato a diverse residenze d'artista: The Camargo Foundation a Cassis (Francia), Künstlerdorf Schöppingen Foundation (Germania), My little house (Catania, Italia). È rappresentata da Visualcontainer, un distributore di video arte con sede presso [.BOX] Videoart Project space a Milano; i video sono stati proiettati in festival come Videa, Visionaria, Fiaticorti, Giffoni e Optica (Spagna, Argentina, Bolivia, Francia).