In The kitchen la tovaglia a scacchi bianchi e rossi diventa sfondo e palcoscenico della nostra esistenza e delle nostre inquietudini. Il quadrettato è codice di qualità e tradizione, regala sicurezza, abbondanza e conferisce un’identità comune. Tutte le foto di questa serie sono stampate su tessuto creando una serie di rimandi fra materiali. La tovaglia diventa anche apparato digerente e poi respiratorio, attraverso l’atto del cucire mi riapproprio di questi organi componendo una sorta di tavola anatomica dove l’anatomia (dal greco "divisione tagliando") perde la sua freddezza per narrare qualche cosa di noi. In questo caso vediamo il corpo diventare tavola imbandita, ma anche luogo dove si concretizzano le convenzioni sociali. L’atto del cucinare è un rituale dove incessantemente si costruisce e si distrugge, dove si mettono in atto amore e discordia, mi piace vedere la cucina come un piccolo mondo, un laboratorio chimico ed emozionale.
Sono partita da opere iconiche dell’arte contemporanea come “gli amanti” di Magritte e i “Tagli” di Lucio Fontana, reinterpretandole e traslandole in una dimensione altra, una migrazione di senso. Il quadrettato diventa un codice di qualità e tradizione, simbolo di sicurezza, abbondanza e identità condivisa. Questa scelta si lega a una riflessione sullo stereotipo e sulle gabbie che siamo capaci di costruire per noi stessi.
Le fotografie, realizzate con la tecnica dell’autoscatto, sono stampate su tessuto, creando una serie di rimandi tra materiali e significati.
Dal 2017, un autobus percorre le strade europee, portando con sé un messaggio visivo e concettuale grazie all’iniziativa *Autobus d’Artista* di STAV, una flotta che si fa ambasciatrice d’arte.
La fotografia “Io taglio, tu tagli” (2008) veste l’autobus con una tovaglia e rende omaggio ai celebri tagli di Lucio Fontana. Se Fontana mirava a superare la bidimensionalità della tela, attraverso questo lavoro il mio intento è uscire dai confini rigidi degli stereotipi.

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