Dance, keep on dancing.
As long as there’s music.
Dance without ever stopping.
Don’t wonder why.
You mustn’t think about what it means.
The meaning isn’t important.


(from the novel Dance Dance Dance by Murakami Haruki)

 

In the silence of her kitchen, an old woman dances with her memories.

Reality and dream weave together, creating a primordial dance that connects us with celestial motions. 

Dance becomes joy and freedom, a balm for the hurts of life, culminating in an interview, a dialogue and a confession in a timeless space. The protagonist transforms from flesh and bone to memory and thought.

 

 

Ma cosa devo fare allora?

Danzare, danzare finché ci sarà musica. Devi danzare. Danzare senza mai fermarti.

Non devi chiederti perché.

Non devi pensare a cosa significa.

Il significato non importa, non c’entra,

(da Dance Dance Dance di Murakami Murakami)

 

Nel silenzio della sua cucina, una anziana signora si trova a dialogare con i propri ricordi. Realtà e sogno si fondono in un istante generando quella danza primordiale che collega l’esistenza ai moti celesti.

La danza diventa gioia e libertà, un balsamo che allevia le difficoltà della vita, il tutto culmina in una intervista, un dialogo e una confessione in uno spazio senza tempo. La protagonista non è più carne e ossa ma ricordi e pensieri.